
La Genziana e la Ratafià sono due tra i liquori tipici abruzzesi, che annoverati tra i Prodotti Agroalimentari Tradizionali dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, vanno ad ampliare quelli che sono i prodotti tipici di questa terra ricca di tradizione.
Le ricette di questi liquori, solitamente sono state tramandate da una generazione all’altra, sfruttando le risorse che la montagna metteva a disposizione.
La Genziana: l’antica ricetta del liquore tipico abruzzese tramandata dalla tradizione.
Dalla radice di Genziana lutea, pianta protetta che nasce sugli Appennini abruzzesi, che deriva il tipico liquore alla Genziana. Questo liquore caratterizzato dal colore giallo paglierino, dal gusto spiccatamente amarognolo, e dalle sue proprietà digestive, sprigionate da una sostanza chiamata genziopiricina contenuta nelle radici quali vengono messe in infusione nel vino o nell’alcool, conserva ancora oggi tempi e modi del processo di produzione e maturazione, indicati nelle antiche ricette. Oggi secondo la L.R.45/79 questa pianta risulta protetta, proprio a causa della raccolta che ha messo a rischio una specie preziosa, testimone della tradizione abruzzese.
La Ratafià abruzzese: brindare come da tradizione con un liquore tipico abruzzese.
Altro liquore tipico abruzzese della tradizione è la Ratafià, che nasce dal connubio perfetto tra le amarene e le uve del vitigno Montepulciano d’Abruzzo.
Caratterizzato dal suo colore rosso, dal gusto dolce e piacevole, viene consumato solitamente a fine pasto tra gli 8-10 gradi. Tradizione che si è mantenuta in quanto anticamente veniva usato a fine pranzo da ambasciatori per brindare all’accordo fatto, pronunciando la frase “Pax Rata Fiat”, da cui deriva inoltre il nome dello stesso liquore.
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